LECCE, 19-21 MAG – RIPERCORRIAMO INSIEME LE TAPPE DEL CONVEGNO

“Da quando sono in AVO non mi lascio sfuggire l’opportunità di partecipare a questi grandi appuntamenti. E’ sempre arricchente conoscere persone nuove, accogliere e valutare visioni molteplici della realizzazione del nostro servizio accanto alle persone fragili. Ogni volta torno a casa carica di entusiasmo e di desiderio di condividere nella loro pienezza i tre valori del messaggio AVO: identità, coesione, unità.”
[Nadia Gandolfo, Presidente AVO Torino]

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“Non c’è modo di sperimentare l’emozione che si prova a partecipare a questi eventi, se non quello di provarla. Tante persone, tanti volontari, riuniti insieme ed accomunati da un’unica mission. La stessa voglia di mettersi in gioco, lo stesso impegno e la stessa dedizione attraversano l’Italia da nord a sud. E’ bello essere volontari AVO!”
[Federica Baldi, Consigliere AVO Torino]

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Si è appena concluso il weekend in cui Lecce ha ospitato la IX Conferenza dei Presidenti delle AVO d’Italia. Tre giorni intensi, in una Lecce calda e ricca di quella storia che molte città amano portarsi dietro.

Come ogni volta che tra volontari AVO ci si ritrova insieme, da tutte le parti d’Italia, il sentimento di identità si fa sempre più forte, e si ritorna nelle proprie realtà con un insolito entusiasmo, con una grande voglia di continuare nella nostra missione.

I lavori iniziano nel pomeriggio di venerdì 18 maggio, e si aprono con una interessante relazione del nostro presidente Federavo Massimo Silumbra, che già dalle prime parole lascia trasparire tutta la sua passione e la sua dedizione all’AVO, ragioni per cui porta avanti con impegno il suo importante compito. Uno dei passi più importanti della sua relazione recita proprio:

“Tutto e subito non è fattibile, per cui dobbiamo cercare di avere il tempo e la pazienza per accogliere il cambiamento. Restiamo sempre e solo volontari, tutti allo stesso modo. Qualcuno fa qualcosa in più, ma siamo tutti volontari. Nonostante i vostri ruoli, continuate a fare il vostro servizio”.
[Massimo Silumbra, Lecce 19 maggio 2017]

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Il secondo giorno è invece dedicato ad un tema che sempre più si sta facendo strada nelle nostre realtà AVO, ovvero la domiciliarità, definita anche come “Terza via dell’AVO”. Come AVO Torino, e AVO Piemonte in generale, siamo stati chiamati proprio a testimoniare la nostra esperienza rispetto a questo tema, e abbiamo portato quindi alla conoscenza di tutti l’approccio culturale che da diversi mesi stiamo ormai sperimentando.

La nostra presidente Nadia Gandolfo spiega alla platea perchè parlare di domiciliarità al giorno d’oggi sia così importante. In un mondo in cui le permanenze in ospedale cercano di ridursi sempre di più, ecco che i malati si ritrovano ad affrontare parte delle loro convalescenze a casa, con tutte le problematiche, pratiche e psicologiche, che ne derivano. Il volontariato dovrebbe quindi cercare di sopperire anche rispetto a questo tipo di necessità. Certo, per noi volontari abituati a fare servizio in un ambiente neutrale e protettivo come quello dell’ospedale, questo approccio solleva numerosi dubbi e timori, illustrati e discussi da Nadia durante il suo intervento.

Nonostante possano essere tante le ombre di questa terza via dell’AVO, Leda Martorano (presidente AVO Santena) e Maria Paola Tripoli (SEA, Servizio Emergenza Anziani), che già hanno sperimentato questo tipo di volontariato, ci raccontano di tante esperienze belle vissute in prima persona da loro e dai loro volontari, dandoci quindi la speranza di trovare anche molte luci, non solo ombre, in questo cammino.

“Domiciliarità significa portare a ciascuno un pezzo di casa sua. Sono stata all’estero e per lavoro ho dovuto incontrare una persona, originaria della Puglia. Andandola a trovare, ho pensato di portarle un pensiero, ed ho scelto le orecchiette. L’ho reso felice, perchè gli ho portato un pezzo di casa. “
[Maria Paola Tripoli, Lecce 20 maggio 2017]

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Il pomeriggio procede ancora intenso, con una sessione dedicata al corso base, al tirocinio e alla selezione di nuovi volontari. Bruna Meloni e Gabriella Compagnoni, dall’AVO Lombardia, ci illustrano alcune linee guida per la struttura del corso base e la selezione dei nuovi volontari, mentre il Gruppo Formazione dell’AVO Lombardia ci parla di come formare i nostri tutor e gli stessi formatori, deputati alla selezione dei nuovi volontari.

L’ultima parte del pomeriggio è dedicata ad un piacevole momento di aggregazione. Tutti noi presenti ci siamo divisi in gruppi e, ciascuno con la propria guida turistica, abbiamo percorso le strade della città alla scoperta delle meraviglie di Lecce, conversando con altri volontari AVO e riscoprendo il piacere di stare insieme.

 

 

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Domenica 21 maggio è interamente dedicata al ricordo e alla commemorazione del nostro fondatore Erminio Longhini, scomparso lo scorso novembre. Dopo aver riascoltato le sue parole pronunciate il 20 ottobre 2012 in occasione della 3a Giornata Nazionale, assistiamo ad un intenso ricordo di Erminio grazie ad alcuni personaggi, tra cui il figlio Stefano e l’ex presidente Federavo Claudio Lodoli, che hanno aiutato a ricalcarne la vita e il percorso.

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Per concludere, tre giornate davvero intense, ricche di condivisione con altri volontari di tutta Italia, e ricche soprattutto di un forte senso di appartenenza, che sembrava come presente nell’aria. Continueremo sempre a partecipare attivamente ai convegni e a tutte le occasioni come queste che ci si prospetteranno davanti, augurandoci che ci aiutino ad essere sempre fortemente motivati in tutto ciò che facciamo.

Non perdiamo mai lo spirito di essere AVO!